Una riflessione sul vivere la terra, sull’amore che dobbiamo avere per essa e sul rispetto per tutti gli esseri viventi. Marco Giannini in arte Caterpillar è la voce recitante e il presente indicativo del monologhista impegnato, Vito Maria Laforgia il musicista che con la sua viola da gamba e gli effetti sottolinea i momenti più intensi e significativi.

Liberamente tratto dal libro di Bianca Bonavita “Humus – Diario di Terra” (Pentagora Edizioni) HUMUS – non saranno certo le stelle a cederci addosso, è il racconto di un esilio volontario, di una diserzione. Anche se sul palco di Petra ci sono stati due maschietti questo è uno spettacolo al femminile, dove la protagonista è una donna che parla al cuore di tutti i suoi “simili”, cercando di svegliarne le coscienze.

Riflettere sul mondo globalizzato, il caos della città, la velocità digitale che tutto fagocita, la città iperconnessa e iperproduttiva che cerca di avanzare sul terreno agricolo, affogando di fatto il naturale ciclo della terra stessa, questo il grande male che vive il pianeta oggi. Disertare quindi per non dare ragione al Grande Pescatore (il progresso) che con la sua Rete (avanzamento tecnologico) riduce anche l’essere umano a merce. “Sono solo carne” dice Caterpillar mentre le note di Vito Maria Laforgia amplificano il pathos. L’acqua può essere la soluzione, anche dal sottosuolo anche poco per volta l’acqua creerà l’humus, primordiale progetto di vita.

"Nonostante tutte le difficoltà create da noi umani la terra continuerà nel suo naturale ciclo – dice Giannini al NOCI gazzettino - La terra può fare benissimo anche a meno di noi, ecco perché spetta a noi umani rispettarla, smettere di pensare come l’essere superiore ma come parte di una visione equanime dove tutti gli esseri viventi sono uguali e si rispettano".